Anche Robinson Crusoe era sempre confuso e naufragava con puntualità ma imparò con l'aiuto del cannibale muto a dare un nome ad ogni singola formica sulla corteccia o piuma di pavone lacrima scesa in fretta o pietra di prigione le sue costole in faccia all'ultimo grammo di sole non ci sono curiosi solo indigeni illusi che un uomo bianco li proteggerà dai feroci pirati che una notte ubriachi gli sequestrarono la zattera giorni e notti intere a inventare nuovi modi per tenere dritto senza chiodi il suo vecchio cervello in preda alle allucinazioni via di quì via di quì solitudine ho già degli incubi non ne aggiungere via di quì via di quì solitudine oggi risparmiami non mi uccidere missionari violenti con la croce fra i denti gli sequestrarono anche l'anima ma si accorsero tardi che era piena di tarli gli squali non provarono pietà giorni e notti intere a inventare nuovi modi per tenere fermo senza nodi il suo vecchio cappello coperto dal cielo e dai tuoni via di quì via di quì solitudine ho già degli incubi non ne aggiungere via di quì via di quì solitudine oggi risparmiami non mi uccidere via di quì via di quì solitudine oggi risparmiami non mi uccidere manca l'ultima parte un finale toccante da tramandare ai posteri più in là alle vere leggende la morale non serve è sempre meglio un po' di libertà.