Su, come in un tuffo la mente va su, dove nessuno mi cercherà io e l'universo intorno e poi io non uguale a voi. Su, dove la luce non muore mai su, dove lo spazio mi attira ormai su, dove la vostra civiltà non mi raggiungerà. Su, fino a toccare l'eternità su, mentre il mio corpo rimane qua io, come una freccia verso Dio respiro già di più, anch'io. Su, sempre più su su, sempre di più così oltre l'umano irraggiungibile, ormai lontano. Su, sempre più su su, sempre di più ormai preda del nero nel volo magico del mio pensiero. Sul corpo mio le braccia sue protende già fra stelle accese e mari di tranquillità in un eterno, grande silenzio un po' più in là corpi celesti addormentati in libertà che con un tocco il primo uomo sveglierà a un nuovo giorno, senza ritorno.