Erano altri tempi (di un altro mondo) altri erano i ricordi (tempi da poco) nelle tasche niente soldi (sembrava un gioco) quella era la vita Erano altri tempi litri bianchi d'osteria, al mare si andava contenti cantando tutti in allegria; poche auto in carreggiata, tutti in fila per il tram, girotondo del dopoguerra tutti giù per terra. Tempi di poca fortuna, ma di avventura, tempi bambini così bravi e carini. Com'era la mia vita allora (giù nei cortili) che avevo che non ho più ora (altri pensieri) le sere a spasso per la città (là nei quartieri) cos'era chissà il duemila visto da là una baracca in un luna park un'astronave a Cinecittà. Erano altri tempi mille concorsi alla Rai, di buoni sentimenti, le spighe nei salvadanai; dischi, ma per l'estate, amore, ma con gelosia, le fabbriche, le ciminiere e poi il musichiere. Tempi di aquiloni là nei giardini tempi bambini così bravi e carini; cos'era allora il mio futuro (le scuole serali) la bicicletta contro un muro (sguardi lontani) per me cos'era mai il destino (come dei treni) cos'era, chissà il duemila visto da là era un gioco, un'assurdità a pensarci si scappava già. Tempi (i miei amici di quei tempi) di amici veri (che faranno, dove sono finiti) tempi precari (allora noi si era contenti) contabbandieri (e adesso siamo tutti quanti perduti); tempi (cos'è che avevo in testa allora) di grandi imbrogli (cos'ero che non sono ora) di grandi sogni (e adesso siamo tutti grandi) altri compagni (uomini ormai dannati, tutti quanti).