Utopia aveva una sorella maggiore che si chiamava Verit? senza errore lanciava spesso un aquilone nel vento su cui era scritto libert? con l'accento. Le due sorelle trascorrevano il tempo senza fermarsi mai neppure un momento avvinte sempre quel aquilone senza sapere, sapere ragione. Ma troppo deboli le braccia delle fate e troppo fini quelle dita delicate strapp? la fune il forte vento quel giorno e l'aquilone pi? non fece ritorno. Quell'incidente cancello la magia le due sorelle separaron la via, Utopia and? per il mondo a cercare e Verit? gi? si pensava a sposare. La Verit? si sposava col Tempo anche Utopia fu invitata all'evento, "Non ti sposare resta libera che tedi guarda che le parole son seni!" "E parole sono seni hai ragione ma per fiorire non? gi? la stagione". "Il tuo non? un matrimonio d'affetto ti peser? questa casa e quel letto." Mentre Utopia andava via allegramente perch? vedeva il futuro presente Verit? a capo chino sussurrava "Stai confondendo il desiderio e il destino". E l'animo corse come fa un torrente cambiando segno tra passato e presente, Utopia ogni notte un uomo amava ed all'alba lo abbandonava. Per verit? a quanto si dice il matrimonio non fu mai felice il Tempo non? un marito ideale avaro vecchio ed anche brutale. Ma infondo infondo qualcosa ne ha avuto con tanti (mille)* amanti lo ha reso cornuto ed alla fine dell'infedelt? ha avuto l'eredit?. Mentre Utopia che non ha un padrone ne ha centomila senza alcuna ragione resta da sempre a vagare nel prato, ma l'aquilone non l'ha pi? trovato. * Nella versione cantata ai periodi di Augusto veniva cantato "...con MILLE amanti l'ha reso cornuto...", poi per? con l'avvento di Danilo si? rivisto il testo modificandolo in "... con TANTI amanti l'ha reso cornuto...".