Sono cresciuto presto, troppo presto in piazza Bovio, pensare a dare calci tutto il giorno ad un pallone. Giocavo senza scarpe, sull'asfalto a piedi nudi e se non mi bruciavo, mi spiace, questo non lo so. Aci che abbraccia il mare, Aci che dà colore, Aci, Acireale, dove è nato mio padre Pietro. Ricordo che mio nonno, lì seduto in canottiera, gridava a squarciagola ad un omino di un caffè: "sei cornuto" e si faceva una risata e poi voleva acqua da quel povero Scalia. E come una poesia lo guardavo sotto le stelle, era tutto un po' surreale quel mio nonno di Acireale. Col freddo di Febbraio impazziva il carnevale, mia madre, così bella, preparava un mascherino, ornava poi il soffitto con ventagli illuminati e io che raccoglievo coriandoli perduti. Aci che abbraccia il mare, Aci che dà colore, Aci, Acireale, dove è nato mio padre Pietro. Mio padre mi diceva: "vai a baciare, con amore, la mano di tuo nonno che ti vuole tanto bene". Io giuro, lo confesso, quel gesto non capivo e come un topolino giù di lì mi nascondevo. E come una poesia lo guardavo da sotto le scale, mi sembrava un generale quel mio nonno di Acireale.