La Signora è in lacrime e si ferma ad ascoltare
Attraversa e si blocca a metà della strada
Un colpo di vento la fa continuare
La Signora, quando tace, sembra una volpe
Va al cinema da sola, ma ha paura ad entrare.

La Signora ha molti figli, molti figli da educare
Qualcuno lo va a trovare, ma tanti
Li lascia sulla strada senza mangiare
La Signora non ha padre, è figlia d'un figlio
D'un terremoto o d'uno sbadiglio.

La Signora la mattina sta male, si sente svenire
Il pomeriggio sparisce, ma la notte, la notte, mi viene a cercare
È un amore bocciato che non può continuare
Come un cane in una stanza d'albergo mi sento solo
Provo a far tutto quanto in orario, ma mi accorgo che è un gioco
Stan giocando alla radio e al telefono, qualcuno mi uccide a poco a poco

La Signora è mio padre, è mia madre quando alza la voce
È una mano coi guanti che mi spegne la luce
È una montagna di carte in un ufficio postale
È un amico diventato nemico che mi ruba la voce.

La Signora è una fila di macchine da qui fino al mare
La Signora ci stampa il giornale e ce lo fa comperare
La Signora ha tanti nomi, tanti nomi
Così da nascondersi e non farsi trovare
Ma a volte si veste di luci e bandiere per farsi notare

La Signora è mio padre, è mia madre quando alza la voce
È una mano coi guanti che mi spegne la luce
È una montagna di carte in un ufficio postale
È un amico che diventa un nemico e mi ruba la voce.