Al mercato di Porta Palazzo fanno la fila, fanno la fila 
le femmine da ragazzo fanno la fila, fanno l'andazzo. 
E si lasciano indovinare sotto le gonne, sotto le gonne. 
E si lasciano indovinare sotto le gonne, le gonne nere. 
E sopra il molo del caricamento fanno la coda, fanno la coda 
gli uomini da bastone fanno la coda sul cemento. 
E si lasciano perquisire sotto le giacche, sotto le giacche. 
E si lasciano perquisire sotto le giacche da ricucire. 
Ma una mattina di luna d'inverno c'era la neve, c'era la neve 
sulla piazza succede un inferno e tutti a chiedersi: “e come e dove”. 
Dalla coda del caricamento qualcuno grida, qualcuno grida 
sulla piazza di Porta Palazzo fra le ragazze si rompe la fila. 
E ce n'è una sdraiata per terra sopra la neve che svapora, 
ce n'è una sdraiata per terra e tutte le altre le fanno corona. 
E alle 7 e 45 era già nato era già fuori, 
alle 7 e 45 l'hanno posato sul banco dei fiori. 

“Mi favoriscano un documento”, dice la guardia appena che arriva 
trafelata dal caricamento per vedere che succedeva. 
“Favoriscano un documento e anche qualcosa da dichiarare 
questo è un caso di sgravidamento sul suolo pubblico comunale”. 
Ma documenti non ce ne sono e neanche qualcuno che dica niente, 
solo la gente che tira e che spinge attorno ai garofani e alle gardenie. 
Documenti non ce ne sono e quasi più niente da documentare, 
solo che un giorno di luna d'inverno tutta la piazza ha voluto il suo fiore. 

Ritorna la coda dal caricamento, torna la fila, torna l'andazzo 
degli uomini da bastone, delle femmine da ragazzo, 
che si lasciano perquisire sotto le giacche, sotto le giacche, 
che si lasciano indovinare sotto le gonne, le gonne nere.