Trovava di pessimo gusto 
gli eccentrici culturisti dal fiato corto, 
le bambole di porcellana adagiate sul letto 
tra pizzi e merletti. 

Trovava di pessimo gusto 
le smanie d'onnipotenza, 
quei cani grotteschi in ceramica esposti nell'atrio, 
l'indiscrezione, sproloqui gratuiti. 

Margherite bianche tra i capelli neri, 
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, 
le cravatte verdi, le spiagge affollate. 
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani. 

Trovava di pessimo gusto 
la pornografia occidentale, 
il rigore similcattolico, 
labbra siliconate ipertrofiche. 

Margherite bianche tra i capelli neri, 
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, 
le cravatte verdi, le spiagge affollate. 
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani. 

Margherite bianche tra i capelli neri, 
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani. 

Matilde odiava il tanfo d'urina, 
tipico dei gatti in calore. 
Un giorno prese la pistola 
dal cassetto e sparò. 
Ne colpì uno grigio e lo vide 
cadere a terra esanime. 
Ma pose fine al proprio dramma 
soltanto nel momento in cui 
premette il grilletto contro se stessa. 


Margherite bianche tra i capelli neri, 
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, 
le cravatte verdi, le spiagge affollate. 
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani