Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti Per far pace con il mondo dei confini e passaporti Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata Ma non mi va Di raccogliere i miei anni dalla cenere Voglio un sogno da sognare e voglio ridere Non mi va Non ho tempo per brillare voglio esplodere Ché la vita è una poesia di storie uniche E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera E di somigliare a quelli come me Non mi va… Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare Di dovermi accontentare Sopra di noi la gravità Di un cielo che non ha pietà Pezzi di vita che non vuoi perdere Giorni di festa e altri da lacrime Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…