Un groppo in gola e la tua voce si è sgretolata un po': un pianto di liberazione ti stava per invadere. Dal mio telefonino immagino la rinascita degli occhi tuoi fatati, lucidi e pronti a rinascere. E penso alla tua fulgida bellezza nobile quando sei commossa e fragile. E' stato un attimo divino di transito dalla disperazione a una gioia diffusa e palpabile così che pur essendo lontano chilometri da te si è propagata la vibrazione di un lampo inenarrabile. E penso alla tua fulgida bellezza nobile quando sei commossa e fragile. E penso alla tua fulgida bellezza nobile quando sei commossa e fragile. Eppure gli spettri agitano i tuoi sonni e il mattino spesso ti accoglie sciupata. Ombre di cupe angosce velano il tuo sguardo spento, avvilito, snaturato. Me ne parli con premura e dignità, e mi uccide saperti così. Ma io ti stringerò quando sarai con me e quelle lacrime una ad una asciugherò. Si io ti stringerò quando sarai con me e dalle lacrime tornerai a sorridere