Sapore di miele,
sapore d'amore,
della tua pelle dentro alla mia bocca,
quando torni a farti la mia faccia.

Un gusto melato
di cose gi? avute
(dopo un'ora sarebbero perdute):
si pu? solo riprendere a giocare

ancora e ancora
finch? lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che torner? il tuo duro Satiro.

Ancora e ancora
finch? mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io torner? dentro di te.

Sapore di miele,
sapore d'umore:
alveare mio, stilla ancora amore!
Suggo e bevo come fa l'ape al fiore.
Il tempo ? dei giochi
che accadono allegri,
e solo questo ? il mondo che vogliamo:
lascia un gusto dolce che godiamo

ancora e ancora
finche lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che torner? il tuo duro Satiro.

Ancora e ancora,
finche mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io torner? il tuo duro Priapo.

Ecco... lo sento ritornare...