Sapore di miele, sapore d'amore, della tua pelle dentro alla mia bocca, quando torni a farti la mia faccia. Un gusto melato di cose gi? avute (dopo un'ora sarebbero perdute): si pu? solo riprendere a giocare ancora e ancora finch? lo vuoi. Dammi il tuo nettare, mia bella Venere, che torner? il tuo duro Satiro. Ancora e ancora finch? mi vuoi: con il tuo nettare, mia sacra Menade, io torner? dentro di te. Sapore di miele, sapore d'umore: alveare mio, stilla ancora amore! Suggo e bevo come fa l'ape al fiore. Il tempo ? dei giochi che accadono allegri, e solo questo ? il mondo che vogliamo: lascia un gusto dolce che godiamo ancora e ancora finche lo vuoi. Dammi il tuo nettare, mia bella Venere, che torner? il tuo duro Satiro. Ancora e ancora, finche mi vuoi: con il tuo nettare, mia sacra Menade, io torner? il tuo duro Priapo. Ecco... lo sento ritornare...