L'immaginazione nella città dormitorio è un'immagine che proprio non so far volare è un pennuto in una gabbia nato per marcire è un'illusione alata che può solo zoppicare. E sei condannato e neanche lo sai stolido e ingessato no che non lo sai. L'entusiasmo è un'agonia nella città mortorio e lo stupore un'imprudenza da addomesticare quando volge a tutto ciò che non si può capire e quando fa di ogni cosa nuova un avversario. E sei condannato e neanche lo sai stolido e ingessato no che non lo sai. Bifolchi imbiancati, sepolcri imbevuti di liquido grigiore massa di zombie irretiti dal nulla storditi da quel che conviene, sedotti da ciò che pertiene alla norma, conformi ad ogni visione d'insieme che fugge da ogni dettaglio stonato e non omologato Convinti che quel che appartiene al giogo delle convenzioni sia l'unico bene. E tu sei come loro che ti sono affatto uguali anche se non lo ammetteresti mai. Dorme un lungo sonno tutta la città e con essa dorme la sua umanità