Ahi mi ricordo il mio amico diceva manda l’alcool Ci penso sempre quando calco il palco Mi riducevo così male che la chiave di casa finiva che dovevo darla a un altro Adesso ho una banconota per ogni volta che a Gennaio ho acceso una canna al parco Con il freddo sulla faccia sulle mani ma nel cuore c’avevo il fuoco di Giovanna D’Arco E ora sto qua con la gente mia Quella che 10 anni fa stava con me per strada e sui binari Quella di cui dubitavi Coi problemi cubitali Andavamo dritti dove tu giravi Parole tagliate come le buste Difficile trovare quelle giuste Se la testa è la marmitta di un booster E la mattina a letto fra’ ti svegliano le fruste Nel cuore c’ho le ruspe Provano a rimettermi in piedi ma ormai mi mancano le fondamenta Visto che ogni giorno qua gronda merda e la ruota della sorte frate’ non rallenta Ero meglio prima perché ero come te adesso Giro l’Italia con l’agenda dopo aver girato l’Europa con la tenda Quale promessa fatta speri non mantenga Culto o leggenda? Resto sulla vetta come un eremita quando sta con la base è incenerita Fino a quando in questo mondo si useranno delle verità TU! Sentirai la mia voce che le grida Qualunque cifra non cambia chi sono Faccio a botte con i fantasmi e ci suono Per gli infami ho solo versi al tritolo A chi mi ama chiedo perdono però frate’ Tornare indietro non se ne parla (non se ne parla) Vivo la vita solo per raccontarla (per raccontarla) Chi pensa di conoscermi sbaglia (sbagli!) Perché essere me non puoi sapere com’è, no Te, no, essere me non puoi sapere com’è, no Te, no, essere me non puoi sapere com’è, no Tornare indietro non se ne parla (non se ne parla) Perché essere me non puoi sapere com’è, no Se ricordo com’ero, ah? No a dire il vero. Ma ricordo che scrivere un foglio per vivere il sogno era ciò che volevo Ora per qualche zero pensi che sia meno sincero? Che abbia fatto di meglio? Ne riparleremo dopo quando mi sveglio Sai che ora lo faccio per un salto di segno Il mio nome in alto come un vanto, un cimelio Salgo di un altro livello Cambio la mia vita per il rap in un banco di pegno Conto gli amici che ho perso ora che è tutto complesso, ora che sul palco ho un impegno Mi scoppia la testa ma io manco mi ingegno Faccio la tempesta con un lampo di genio Tutto il resto è stress, è stare sempre a galla nella kermesse E hai gli occhi tipo a feritoia per l’insonnia per la paranoia di passare il test Ma anche se il futuro non mi appare saldo So che per adesso mi sto accarezzando e io non mi guardo indietro meglio un ora in alto di crepare e non fare il salto fuggo da mille domande metto il turbo loro picchiamo alle gambe ma io reggo l’urto il passato è distante, dietro è buio, costruito con il sangue Pietroburgo Ora perdo il conto dei grammi con quello che ho zoomato tipo metro cubo Per gli infami ho solamente fauci da lupo Se mi ami, bacio e saluto. Chiudo. Tornare indietro non se ne parla (non se ne parla) Vivo la vita solo per raccontarla (per raccontarla) Chi pensa di conoscermi sbaglia (sbagli!) Perché essere me non puoi sapere com’è, no Te, no, essere me non puoi sapere com’è, no Te, no, essere me non puoi sapere com’è, no Tornare indietro non se ne parla (non se ne parla) Perché essere me non puoi sapere com’è, no