“Dopo pranzo si andava a riposare cullati dalle zanzariere e dai rumori di cucina; dalle finestre un po’ socchiuse spiragli contro il soffitto, e qualche cosa di astratto si impossessava di me. Sentivo parlare piano per non disturbare, ed era come un mal d’Africa, mal d’Africa. Saturday night I’m a dreamer, I can’t live without you on my own, lies a photograph, please come back and stand by me. Con le sedie seduti per la strada, pantaloncini e canottiere, col caldo che faceva. Da una finestra di ringhiera mio padre si pettinava; I’odore di brillantina si impossessava di me. Piacere di stare insieme solo per criticare ed era come un mal d’Africa, mal d’Africa”.