Le voci come nubi si rincorrono
Risuonano di frenesia cinetica
Da questa selva oscura e metaforica
Le sento e poi le vedo mentre sfilano
Denso e cupo e nero sta per farsi il cielo
Gli sprazzi del mio ingegno come lucciole
I raggi della luce ormai meteore
Sferza il vento nella macchia del pensiero
Lampi fra le nubi si divertono
A fare il contrappunto dellunisono
Di tutto quel vociarе fantasmatico
Che giusto poco prima era caotico
Lascio in superficiе la mia maschera
Ad ascoltare l'eco delloscurità
E scendo negli abissi della vastità
Di un labirinto di cui sono forestiero
Ma non potrò precludermi lo scempio
Neppure obnubilando la ragione
Oppure coltivando lillusione di
Essere in un sogno e al mio risveglio, sì
Approdare ad una condizione

Di pre-catastrofico stupore
L'uomo prima dellAntropocene
Luomo prima di, prima di
Scavo ancora un po in fondo al nero
Letargo e pace
Vago nei recessi e fra gli anfratti
E sento la protervia degli sfratti
Da ciò che mi sta dentro e mi appartiene
Di cui consisto e anche se lo so bene
Mi è lontano come un aquilone
Che il vento ha sottratto alla mia mano
E nonostante questa cognizione
Procedo a tentoni, piano piano
Ma non potrò precludermi lo strazio
Di un incubo che inquina la ragione
E spegne anche ogni illusione
È un incubo, è un incubo
Scavo ancora un po in fondo al nero
Letargo e pace
Rinnego il mio pensiero
E tutto tace
Tutto tace
Tutto tace
Tace
Shh