Dunque: quel giorno la catturai al volo 
discendente dall'alto come un soffio ultraterreno 
e mi circonfuse di luce in un baleno, 
come un santo, diosanto!, ma dalla testa al suolo. 

E mi sembrava di sublimare 
o almeno di uscirmene fuori dal normale. 
Era davvero come dileguare:
collegai la spina e tutto diventò speciale. 

Ero dentro la mia realtà 
con un senso eccitato di morbida libertà 
Ero dentro la mia realtà 
e la vita nei pressi era solamente un'entità 

Dunque quel giorno mi detti da fare: 
sentivo che dovevo meritare quel dono. 
Scrissi e riscrissi mirando all'unisono 
che mi intonasse con il tremito sonoro 

che mi faceva come sublimare 
o almeno uscire fuori dal normale; 
che era davvero come un tintinnare 
di scosse gradite e dal ritmo un po' speciale. 

Ero dentro la mia realtà 
con un senso eccitato di morbida libertà. 
Ero dentro la mia realtà 
e la vita nei pressi era solamente un'entità. 

Ma il giorno seguente non mi piaceva niente, 
tranne una frase giocosa ed eloquente. 

Diceva: "il lavoro debilita l'uomo" 
"il lavoro debilita l'uomo"